LA MOGLIE GIOVANE NON HA DIRITTO AL MANTENIMENTO.
La recente Ordinanza della Corte di Cassazione n. 17805/2023 ha stabilito che non ha
diritto all’assegno di mantenimento la ex moglie giovane che è in grado di trovarsi un
lavoro.
La pronuncia in questione trae origine dalla vicenda giudiziaria di una donna che
proponeva ricorso in cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello che aveva
negato l’assegno di mantenimento in suo favore, considerandola in grado di trovarsi un
occupazione lavorativa, in ragione della sua giovane età e del fatto che, la stessa, aveva
respinto un progetto per l’orientamento al lavoro, offerto dai servizi sociali.
Nel proprio ricorso, inoltre, la donna fondava le proprie motivazioni sul reddito elevato del marito e
sul benessere economico ed il contesto patrimoniale della madre del marito, con lui
convivente, proprietaria ed usufruttuaria di diversi immobili.
La donna lamentava, altresì, un errore di valutazione della Corte di Cassazione non solo della sua giovane età ma anche del rifiuto dell’offerta di inserimento nel mondo del lavoro, in quanto, secondo la
ricorrente, non si trattava di una “proposta concreta, bensì di un inserimento futuro ed
ipotetico”.
Tali argomentazioni venivano dichiarate inammissibili da parte della Cassazione, la quale riteneva che, ai fini del calcolo dell’assegno di mantenimento, non possono rilevare le condizioni economiche dei genitori del soggetto obbligato, in quanto eventuali elargizioni, anche se continuative, costituiscono atti di liberalità, cioè donazioni, che quindi non fanno reddito.
La Corte di Cassazione basava la propria decisione sulla potenzialità lavorativa e capacità di produrre reddito della richiedente dell’assegno di mantenimento.
Come sostenuto dalla Suprema Corte, il matrimonio non deve rappresentare un’assicurazione sulla vita, ma ciascun coniuge, dopo il divorzio, ha l’obbligo di crearsi una indipendenza economica per non gravare sull’ex.
