Con l’introduzione dell’Assegno Unico, si apre un nuovo scenario per i genitori separati o divorziati con figli a carico che decidono di usufruire del sostegno alle famiglie previsto dalla recente normativa. L’assegno unico spetta ad entrambi i genitori nella misura del 50% a prescindere dal fatto che il genitore versi o meno l’assegno di mantenimento per i figli o da chi sia realmente convivente con essi. Ma la procedura permette anche di richiedere l’intero importo in caso di comune accordo con l’altro genitore.
La vera ed importante novità introdotta dall’assegno unico universale riguarda la soppressione, a partire dal dal 1° marzo 2022, delle detrazioni IRPEF per i figli a carico fino a 21 anni di età. Tale circostanza nuova ed imprevedibile potrebbe comportare un peggioramento delle condizioni economiche dei genitori dopo la separazione o divorzio tanto da giustificare una revisione dell’assegno di mantenimento. In tal caso, il giudice deve valutare se, la nuova situazione reddituale del coniuge che ne faccia richiesta, sia idonea a mutare l’assetto patrimoniale in essere al tempo del precedente provvedimento che ha riconosciuto l’assegno.