Co-Parenting a Natale: Consigli Pratici per Garantire Serenità ai Figli di Genitori Separati

CO-PARENTING A NATALE: COME GARANTIRE SERENITÀ AI FIGLI DA GENITORI
SEPARATI.

La separazione dei genitori può trasformare un periodo tradizionalmente associato alla gioia e
alla famiglia in un banco di prova complesso per tutte le parti coinvolte, specialmente i figli.
Vediamo di analizzare i punti principali e aggiungere alcuni spunti di riflessione.

  1. Conflitto e tensione durante le festività:
    Le vacanze di Natale, per la loro importanza simbolica e culturale, rappresentano un periodo in
    cui genitori separati possono trovarsi in competizione per trascorrere del tempo con i figli.
    Questa contesa è spesso alimentata da difficoltà relazionali irrisolte o da un desiderio di imporre
    la propria presenza come genitore “preferito”.
  2. Importanza del benessere dei figli:
    Il principio cardine che dovrebbe guidare ogni decisione è il benessere del minore. Tuttavia, i
    conflitti tra i genitori possono mettere a repentaglio questo obiettivo.
    Quando i genitori non riescono a trovare un accordo, il rischio è che i figli diventino strumenti di
    contesa o che vengano trascurate le loro esigenze emotive.
  3. Ruolo del giudice tutelare:
    In assenza di accordi, interviene il giudice tutelare, che solitamente applica criteri di
    suddivisione equilibrati, come ripartire le festività in due periodi e alternare i turni negli anni
    successivi.
    Tuttavia, il giudice non può adottare un approccio rigido o matematico; deve invece considerare
    l’interesse e, quando possibile, la volontà espressa del minore.
  4. Flessibilità negli accordi tra genitori:
    Il calendario stabilito dal giudice è un punto di riferimento, ma può essere superato da un
    accordo tra i genitori, purché non si vada contro la volontà del minore.
    Il vero punto focale dovrebbe essere il benessere psicologico ed emotivo dei figli. Essi non
    devono percepire la separazione come una frattura che li obbliga a scegliere tra i genitori, ma
    piuttosto come una riorganizzazione della famiglia in cui entrambi i genitori restano punti di
    riferimento fondamentali.
    Evitare la strumentalizzazione:
    Il conflitto genitoriale durante le festività può generare nel bambino un conflitto di lealtà,
    portandolo a sentirsi in colpa per il tempo trascorso con un genitore piuttosto che con l’altro.
    Questo tipo di pressione può avere conseguenze negative sulla sua autostima e sullo sviluppo
    emotivo.
    Promuovere il dialogo e la flessibilità:
    Il calendario del giudice non deve essere considerato come un obbligo rigido, ma come una
    guida. La flessibilità e la capacità di trovare compromessi sono fondamentali per adattarsi alle
    esigenze specifiche dei figli e delle famiglie.
    Ad esempio, alternare la Vigilia e il Natale oppure prevedere incontri con entrambi i genitori, ove
    possibile, possono rappresentare soluzioni equilibrate.
    Ruolo del giudice e importanza della volontà dei figli:
    La possibilità di ascoltare la volontà dei figli, qualora abbiano raggiunto un’età adeguata, è un
    elemento importante per tutelare il loro interesse. Tuttavia, va fatto con attenzione per non mettere i figli in una posizione di eccessiva responsabilità o pressione.

Conclusione
Quella appena descritta rappresenta una realtà complessa ma affrontabile con gli strumenti
adeguati. La chiave è mettere da parte rancori personali e rivalità per costruire un rapporto di
co-parenting basato sul dialogo e sull’interesse dei figli. In caso di difficoltà persistenti, il
supporto di un mediatore familiare o di un giudice può aiutare a garantire che le decisioni siano
prese nell’interesse del minore. Alla base di tutto, c’è la necessità di un cambio di prospettiva:
non si tratta di “vincere” contro l’altro genitore, ma di creare un ambiente sereno e armonioso
per i propri figli, anche in situazioni di separazione.

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Avvocato Diritto di Famiglia Filomena Somma

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